Il 4 maggio inizia ufficialmente la Fase 2 e con questo alcune aziende (QUI LA LISTA COMPLETA) possono riaprire rispettando alcune norme anti-coronavirus. Una di queste è la sanificazione obbligatoria degli ambienti, e degli impianti di condizionamento per prevenire la diffusione del virus COVID-19: ma cosa significa “sanificazione”?
Sanificazione: cosa significa?
Nelle ultime settimane abbiamo sentito spesso questa parola, cerchiamo di fare un pò di chiarezza.
Esistono due procedure diverse per la sanificazione:
- la sanificazione quotidiana per i negozi e le aziende in attività, può essere “fai-da-te”, ma secondo regole precise, deve essere svolta con prodotti come:
- etanolo (alcol etilico) al 70%
- prodotti con con una concentrazione dello 0,1% e 0,5% di cloro attivo (candeggina)
- altri prodotti disinfettanti che uccidono virus, batteri e agenti patogeni.
- la sanificazione ad ozono (obbligatoria per i locali dove abbiano soggiornato persone con infezione da Covid-19) sanifica l'aria dagli agenti patogeni quali batteri, funghi, muffe e pollini, principali cause di reazioni allergiche ed agisce da inattivatore sui virus. La sanificazione ha effetto anche sulle superfici, sugli oggetti presenti nell'area trattata.
Deodora e igienizza in modo naturale gli ambienti, eliminando totalmente gli odori sgradevoli di varia natura.
Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus COVID-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d'imposta 2020, un credito d'imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro. Il credito d'imposta è riconosciuto fino all'esaurimento dell'importo massimo di 50 milioni di euro per l'anno 2020.
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